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Dal Chiampo Calcio al Vicenza Calcio Femminile, la passione e la grinta di Mariachiara Bauce



Abbiamo avuto il grande piacere di incontrare Mariachiara Bauce, giocatrice chiampese del Vicenza Calcio Femminile che ha iniziato il suo percorso proprio nelle file del Chiampo Calcio. Determinazione, passione e grinta con la maglia numero 14 biancorossa: queste le caratteristiche della nostra giovanissima attaccante, che ad appena 17 anni è riuscita a raggiungere un traguardo personale e sportivo importante. Come dimostra Mariachiara, contano la voglia, la fiducia e la motivazione: seguire il proprio obiettivo, la propria vocazione perché se la strada che chiama è quella, la scelta non sarà mai sbagliata. Anzi, porterà a traguardi ancora più inaspettati.


Mariachiara, com’è iniziato questo tuo percorso nel calcio e come sei arrivata al Vicenza Calcio?


Ho giocato per diversi anni nel Chiampo Calcio, dall’età di sei anni fino alla terza media compresa. Poi sono passata al Vicenza Calcio. Prima in Under 15, poi in Under 17 e adesso sono in prima squadra. Il contatto con questa nuova opportunità è avvenuto grazie alla convocazione in una rappresentativa provinciale, dove erano presenti tutte le ragazze del Vicenza e della provincia. Grazie a quest’occasione, mi sono avvicinata di più al calcio femminile e sono rimasta.


Com’è nata questa passione per il calcio?


È una passione nata molto spontaneamente. In realtà anche i miei genitori avevano giocato a calcio a livello amatoriale, ma in casa non c’era una fissazione particolare per questo sport. Tutto si è sviluppato in modo naturale: all’ultimo anno di asilo andavo con gli altri bambini a giocare in cortile con il pallone, mi piaceva. Così ho iniziato a esprimere il desiderio di voler giocare a calcio e i miei genitori mi hanno portata nel Chiampo Calcio. Da lì in poi ho sempre continuato.


Come concili la scuola con il calcio?


Frequento il liceo scientifico “L. Da Vinci” di Arzignano, sono in quarta. È impegnativo perché c’è tanto da studiare. A questo si aggiungono gli allenamenti con la squadra: il martedì, il giovedì e il venerdì dalle 19.30 fino alle 22 quasi. La domenica invece c’è la partita, in casa o in trasferta. Con il progetto ministeriale “Studente Atleta di Alto Livello”, viene concordato un piano di studi con i professori, per permettere agli atleti di dedicare le giuste attenzioni ad entrambi gli impegni.


Nella tua esperienza sportiva, ricca di soddisfazioni, hai avuto qualche figura di riferimento?


Ho sempre avuto degli allenatori molto comprensivi e aperti. Nel Chiampo Calcio, i Mister mi hanno sempre sostenuta ed incoraggiata. Anche al Vicenza ho avuto e ho tutt’ora degli allenatori molto bravi. Per esempio con quello dell’Under 17 anche adesso mantengo un rapporto di amicizia e stima reciproche. Con lui e con altre mie compagne ci troviamo e ci vediamo ancora.


Il campionato con il Vicenza Calcio Femminile come sta andando adesso?


Siamo prime in classifica e puntiamo alla serie B di nuovo. Quest’anno siamo ripartite cariche e stiamo proseguendo molto bene, abbiamo una squadra compatta e forte. Non possiamo dire di aver vinto perché ci sono ancora una serie di partite impegnative, con le inseguitrici a pochi punti da noi. Tutto può ancora accadere, ma siamo sulla buona strada e ci impegneremo fino in fondo.


Altre iniziative o progetti sportivi in vista?


Sì, uno degli eventi che mi vede tra le protagoniste è il Pallone d’Oro, un’iniziativa del Giornale di Vicenza: per ogni categoria vengono candidati due giocatori per società. Per il settore femminile, per la precisione, si parla di “Pallone di Bronzo”, siamo candidate io e un’altra mia compagna di squadra.

Recentemente poi sono stata convocata, assieme ad altre tre mie compagne di squadra, nella Rappresentativa Nazionale Under 20. Abbiamo partecipato ad un ritiro di tre giorni a Padova qualche settimana fa. Questo evento serviva per vedere e conoscere in prima persona la squadra. Più avanti dovrebbero organizzare un altro ritiro, anche con altre ragazze, per valutare chi convocare in occasione del torneo “Roma Caput Mundi” che si terrà a metà maggio, a Roma.

Ogni tanto ci sono queste sorprese, queste chiamate inaspettate. In quest’ultimo caso si tratta di una convocazione a livello nazionale, significa essere scelta tra le migliori giocatrici under 20 sul territorio nazionale. Per me, per la mia famiglia e per la società è stato motivo di orgoglio.


Cosa diresti ad una bambina o ad una ragazza che vuole intraprendere questo sport?


Le direi di seguire la sua passione, di giocare e di divertirsi. Di non ascoltare coloro che le diranno di lasciar perdere, di mollare. Il calcio è uno sport per tutti, maschi e femmine. Non c’è l’esclusività. Il calcio non esclude: se pensiamo alle sue regole, alla sua struttura, al suo spirito, è una delle attività più coinvolgenti, aperte ed inclusive che ci siano.








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